NON CALPESTARE I FIORI

di Grazia Isoardi
con gli attori-detenuti del Carcere di Saluzzo (CN)
coreografie  Marco Mucaria
luci  Cristian Perria
regia  Grazia Isoardi
produzione VOCI ERRANTI

Visitare, stare, passeggiare in un giardino bello è una delle sensazioni più gradevoli che si possa provare. E il giardino più felice è quello a cui si arriva per la via più semplice. In fondo i giardino sono un po’ come noi: possono essere fragili e delicati ma senza cura e senza memoria non possono dare vita e bellezza.

Trailer

Sinossi

Portare in scena uno spettacolo teatrale che riguarda i principi della Costituzione italiana è iniziativa insolita, se poi gli attori sono detenuti diventa anche paradossale proprio perchè sono persone che sono andati contro tali principi e che non hanno saputo o potuto riconoscere l’importanza e il valore del vivere in un paese democratico.

Si sa che l’ignoranza è una forma pericolosa di povertà intellettuale che sfocia facilmente in quella morale e che l’egoismo e l’avidità portano facilmente a sentirci padroni della realtà, ma è altrettanto vero che la scuola e le realtà educative hanno trascurato l’insegnamento dei fondamenti del nostro Paese.

La scelta dell’allestimento nasce da una semplicissima osservazione: il tatuaggio di una bandiera italiana sul corpo di un detenuto.

Che cosa rappresenta tale simbolo all’interno di un carcere? I detenuti si sentono cittadini? E i detenuti stranieri conoscono la Costituzione? Quale significato hanno per un recluso le parole: uguaglianza, diritti, sovranità del popolo, limiti, lavoro…

Nel 2010 il gruppo del Laboratorio Teatrale della Casa di Reclusione di Saluzzo ha letto il testo della Costituzione ed ha condiviso la necessità di conoscere per poter partecipare alla vita del paese ed impegnarsi a perseguire il bene comune.

In fondo un bel giardino è patrimonio di tutti e tutti dobbiamo avere cura dei suoi fiori.

 

Pensieri

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” Il carcere oggi è un agglomerato di realtà molto diverse per razza, religioni, usanze. Sapere che uno dei principi fondamentali riguarda l’uguaglianza e la tolleranza verso le minoranze mi ha aiutato ad essere più disponibile a capire i miei compagni di detenzione. “

Davide

” I principi della nostra Costituzione sono sacrosanti, invidiati dal mondo intero. Vorrei che venissero applicati nella vita quotidiana in generale ed in particolare nell’istituzione carceraria. Vedo molta discrepanza tra la Costituzione e la pratica della legge. “

Alberto

” Mi sono diplomato al Liceo Scientifico con buoni voti, eppure non avevo mai letto i principi della Costituzione italiana. Come me credo ci siano molte persone che pur ignorandola parlano di modificarla senza aver idea di cosa sia la base del nostro vivere comune.

Mi piacerebbe che come è capitato a me anche chi verrà a vedere lo spettacolo ne riceva uno stimolo a crescere e a documentarsi.”

Stefano

“Lo spettacolo da una semplicissima osservazione: il tatuaggio di una bandiera italiana sul braccio di un detenuto. Che cosa rappresenta questo simbolo all’interno di un carcere? i detenuti si sentono cittadini? conoscono la nostra Costituzione?
Con il gruppo abbiamo letto i principi della costituzione italiana e abbiamo condiviso l’importanza del conoscere per poter partecipar alla vita del paese.
In fondo un bel giardino e patrimonio di tutti e tutti dobbiamo avere cura dei suoi fiori.”

Grazia

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